Annullata Feltrosa, annullato l’incontro annuale a Leumann, quest’anno sta trascorrendo senza occasioni per confrontarsi e vivere esperienze creative assieme ad altre persone.
Nel perdurare dell’incertezza, fortuna ha voluto che fossi stata coinvolta nell’organizzazione di un evento, la Scuola Estiva di Lavorazione di Lane Locali.
Una intera settimana per conoscere e trasformare la lana locale ‘dal vello alla tela’, riprendendo la definizione di Annalisa Biancardi De Luca, l’organizzatrice.
Dal primo agosto un gruppo di venticinque persone, inclusi mariti e figli, ha vissuto fianco a fianco dedicandosi alla filatura, tintura, feltratura e tessitura della lana. Sede dell’incontro è stato il Museo della Riserva delle Incisioni Rupestri di Nadro, in Val Camonica. Quindici le iscritte.
Il mio compito era quello di insegnare a tessere col telaio a pettine liccio, quello più adatto a strutturare un’esperienza breve ma significativa in fatto di tessitura.
Ho portato i quattro telai che ho acquistato o avuto in dono da Giorgio Simonella alcuni anni fa per animare i mini (diciamo pure micro!) laboratori in occasione dei saloni degli hobbies.
Qui avevamo a disposizione più ore: nominalmente tre mezze giornate per complessive nove ore, in concreto molte di più e quindi più occasione di imparare e realizzare un lavoro compiuto.
Tema: l’uso della lana locale, che mi ero procurata presso la cooperativa Filo & Fibra di San Casciano dei Bagni, una bella lana robusta ritorta a due capi, né ispida né floscia, una giusta via di mezzo.
Abbiamo iniziato dall’orditura e l’allestimento del telaio, ci siamo dedicate al passaggio di una o due spole facendo attenzione alle cimose e abbiamo usato la ‘stecca’ per creare effetti traforati o piccole slegature.
Ciascuna ha sperimentato liberamente, poi, finito l’ordito, ha fermato il lavoro con delle belle frange.
Il giorno dopo abbiamo ordito a due colori, studiando gli effetti colore: fil à fil, stelline e varianti sul tema, non tralasciando gli effetti traforati che piacevano tanto ad Anni Albers!
A questo punto, disponendo di un piccolo campionario, le allieve sono state in grado di progettare e tessere il proprio lavoro finale. Ovviamente il tempo non è bastato e quindi qualcuna ha portato il telaio in foresteria per tessere fino a notte o si è trattenuta fino al pomeriggio.
Annalisa ha filato del tops giallo (che colore tremendo!!) e lo ha binato con lana locale grigia, in un bel filato mouliné fiammato usato poi per la sua sciarpa, un lavoro veramente in linea con lo spirito della Scuola.
Attorno si svolgevano altre febbrili attività: si tingeva seguite da Laura Dell’Erba, si filava, con l’aiuto di Carla Camocardi o si feltrava, istruite da Cristiana Di Nardo.
Io sbirciavo un po’ e di tanto in tanto, attrezzata di buona macchina per fare fotografie, documentavo il lavoro delle colleghe.
Venerdì è stato il giorno in cui si è invitato il pubblico a trascorrere con noi la giornata.
Da un paese vicino è giunto l’amico Francesco Mangia con i suoi bei lavori in legno ed i fusi del moto quasi perpetuo. Gli ho chiesto di istruirmi al loro uso, ma nonostante i suoi sforzi i miei fili sono tozzi, irregolari e il fuso continua a cadermi dalle mani.
Ho tutta l’estate per esercitarmi!
ringrazio Paolo Uliana per le foto, davvero preziose
Siete meravigliose, quando vi ho scoperto la linfa della vita ha inaspettatamente accelerato e ripreso a turbinare a pieno ritmo nelle mie vene, avete dato un senso alla mia frase preferita, la tua seconda vita inizia quando ti accorgi di averne una sola
Grazie amiche, a presto
Grazie,
è stata davvero una settimana piena di incontri e bellissimi momenti