Magia dei tessuti Copti

Le settimane dell’isolamento mi hanno dato occasione di dedicarmi ad alcuni progetti ‘sospesi’, a quei lavori che avevo accantonato per mancanza di tempo.

Fra questi la catalogazione di una collezione di tessuti copti, dei piccoli capolavori d’arte tessile di dimensioni che non superano i venti centimetri, ma che spesso si limitano a poco più di dieci. Si tratta di una collezione di cui si vuole pubblicare il catalogo ma che è ancora inedita, per questo uso un’immagine di repertorio.

Tornare a lavorarci sopra è stata occasione di rinnovata meraviglia: pensare che con telai rudimentali, secoli e secoli fa, si fosse in grado di creare gioielli pieni di dettagli minuti, sfruttando tecniche tutt’ora praticate, mi incanta.

Non tesso arazzi, ho provato anni fa a lavorare col telaio verticale, quando Luciano Ghersi si prodigava per la sua Facoltà di Tessere, ma da allora non mi sono più cimentata. Ho dovuto quindi acquisire il linguaggio tecnico di una attività senza averla praticata, sviluppando un punto di vista astratto che ovviamente ha una sua ragion d’essere, ma che lascia insoddisfatte delle curiosità:

perché i fili nel passaggio dalla tela di fondo alla porzione di tabula tessuta in arazzo a volte si incrociano?

perché tabulae ed orbiculi sono spesso tessuti a fili appaiati?

e poi, come è umanamente possibile tessere un volto o un animale grande pochi centimetri?

L’uso dei fili appaiati me lo posso spiegare facilmente, anche se non è presente in tutti i manufatti, quel che trovo veramente stupefacente è la capacità di realizzare un volto espressivo usando due soli colori e 20 fili d’ordito!
Mi piacerebbe saperlo fare: sono certa che provando di persona troverei risposta alle mie domande, chissà se troverò il modo.

nella foto: dettaglio da tessuto copto del VI secolo a. C. © Marie-Lan Nguyen / Wikimedia Commons

4 Comments

  • Complimemti, che bel progetto! Sono opere che amo moltissimo, anche io ho una mia piccola collezione che aspetta! Molti ne ho restaurati per alcuni committenti, sono opere particolari ognuna con le sue particolarità tecniche e conservative! Buon lavoro!

    • wow, fantastico! mi piacerebbe vederli. Quelli che ho analizzato si trovano in Grecia, un po’ fuori mano!
      La varietà di tecniche è veramente straordinaria e anche la dimensione minutissima.

  • Gli ultimi tessuti copti che ho visto gli ho visti ad una mostra sulla religione cristiana al IMA che sta per Institute du Monde Arabe a Parigi. I tessuti copti sono tra i miei preferiti.
    Mi piace molto come racconti quello che fai e il metodo che utilizzi.
    Bella ricerca

    • Ti ringrazio Diamantina,
      anche io apprezzo molto la maestria dei tessitori (o tessitrici?) dell’antico Egitto. Davvero incredibile la loro abilità!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *