Scuola Estiva: la terza edizione

Un anno fa avevo concluso l’articolo di commento alla seconda edizione della Scuola Estiva di Lavorazione delle Lane Locali con l’augurio di tornare a Navelli: dal 27 luglio scorso l’auspicio si è fatto realtà.

All’arrivo ho riabbracciato Annalisa, Claudia e Laura, le animatrici/istruttrici della Scuola, qualche giorno dopo è arrivata Cristiana per insegnare alle tredici iscritte la tecnica del feltro ad acqua.

Il chiostro dell’Ostello è l’ambiente ideale per le diverse attività

L’Ostello sul Tratturo e le persone che lavorano alla cooperativa che lo gestisce ci hanno accolte magnificamente: il luogo è attrezzato e spazioso e le stanze pulitissime. In più la grande sala adibita ai corsi è sempre molto fresca e nel loggiato si stava bene anche nelle ore più calde: in questa estate torrida i dieci giorni trascorsi a Navelli sono stati la salvezza!

Ogni edizione è leggermente diversa e di volta in volta si fanno degli aggiustamenti. Sapendo che un certo numero di iscritte avevano già fatto esperienza della tessitura, ho deciso di portare tre telai a quattro licci, in aggiunta ai sei a pattine-liccio che avevo usato nelle edizioni precedenti.

Uno dei telai montava ancora un avanzo di ordito: nei due giorni che hanno preceduto l’avvio dei miei corsi ho completato la tessitura di alcuni semplici effetti di trame lanciate e broccate.

decorazione in trame in lana bergamasca colorate con reseda, campeggio e robbia. Ordito e trama di fondo in lana merinizzata del progetto Verdefilolab

I telai erano tutti diversi fra loro: tre pettine-liccio di GS-Looms e due Ashford, uno da 25 cm e un altro col pettine da 80 cm. Un telaio trovato d’occasione ma che non avrei mai acquistato: troppo scomodo gestire un pettine di quell’ampiezza! Annalisa ha portato il suo ARM e così il primo gruppo di sei allieve principianti, ha ordito, passato i fili nel pettine e subito ha potuto esercitarsi nella tessitura. Il telaio più piccolo è stato scelto da Helena, una bimba di nove anni, mentre la madre ha usato l’Ashford da 80 cm.

Dopo aver imparato a gestire le cimose, senza tirare troppo la trama e senza lasciare “orecchie” ai lati, si è iniziato a lavorare a due spole, alternando filati di spessori e colori diversi. Tutti gli orditi sono stati realizzati in un filato 100% lana naturale del progetto La Mantera, di titolo 4/12000. Li abbiamo montati con pettini a 24, 30 e 40 fili ogni 10 cm in modo da verificare gli effetti ottenuti grazie alle diverse densità. In trama abbiamo aggiunto della lana di pecora bergamasca del progetto Coda di Lana colorata da Laura dell’Erba, portata dall’incontro a Santa Caterina Valfurva.

Siamo poi passate agli effetti traforati, alle variazioni ottenibili con la “stecca” ed allo studio di ritmi di righe, quelli che chiamo barré nei corsi di analisi dei tessuti…

Rosanna ha portato il telaio regalatele dai figli: lo abbiamo assemblato assieme, e, una volta fatto l’ordito, ha iniziato a sperimentare le prime varianti. Tessendo in modo ineccepibile!

Terminato l’ordito abbiamo legato le frange, con nodo semplice o intrecciandole e poi abbiamo immerso i tessuti in un po’ d’acqua saponata, in modo da liberarli dagli olii di filatura.

Helena ha voluto tessere col telaio più piccolo anche il secondo progetto: su un ordito di lana merinizzata de La Mantera ha tramato in lana tinta con colori naturali di Aquilana, acquistate a Santo Stefano di Sessanio durante la gita che ci ha portate nel negozio di Valeria Gallese

Ciascuno dei due gruppi ha lavorato per una giornata e mezza durante le quali la maggior parte delle allieve ha ordito e tessuto due diversi progetti. Delle sei iscritte al secondo gruppo tre avevano già esperienza. Francesca tesse con i telai aborigeni del Sud America, ma non aveva ancora lavorato con quelli a licci. Margarita e Simona invece hanno seguito dei corsi base. Prima dell’avvio della scuola ho chiesto quali temi volessero affrontare: i doppi e monk’s belt, aveva risposto Simona.

Detto fatto: ho portato dei campioni realizzati in tela doppia e una campionatura sui quattro licci seguenti. E ho messo in borsa la mia copia del Porter Davison, la “bibbia” dei rimettaggi tradizionali. Simona da parte sua ha portato il testo della Dixon.

All’avvio abbiamo montato un ordito che avevo precedentemente avviato con l’orditoio a pioli: ho spiegato come usare il pettine separatore ed avvolgere il subbio nel modo ottimale. Altri due telai aspettavano di essere rincorsati. Simona e Francesca hanno iniziato a inserire i fili nel classico rimettaggio seguente: 1-2-3-4.
Margarita ha iniziato a sfogliare il “libro dalla copertina verde” in cerca di ispirazione. Su mio consiglio ha scelto un piccolo motivo operato per rimettaggio, un piccolo “overshot”.

dopo aver tramato i due motivi riportati nel libro, Margarita ha provato ad elaborarne uno proprio

Per facilitare il lavoro e per comprendere meglio le relazioni fra le tre parti del grafico: rimettaggio, legatura-pedali e sequenza delle alzate abbiamo usato il PC ed un agile programmino gratuito.

Nel frattempo, dopo aver tessuto tele doppie tubolari, a due strati separati e due strati legati su un lato, Simona ha rincorsato il suo monk’s belt, riprendendolo dal testo della Dixon e variantandolo secondo le indicazioni del libro.
Le lane tinte durante i primi giorni della Scuola sono state provvidenziali: non abbiamo solo giocato con gli intrecci, abbiamo anche cercato nuove combinazioni di colore.

Un rimettaggio classico, tramato da Simona in robbia e la variante di pedalatura, in giallo

Nel frattempo Francesca studiava i tanti piccoli motivi che si possono ottenere alternando tela, derivati dalla tela e saie: un po’ riprendendoli dal mio campionario e un po’ studiandoli in proprio. Le lane tinte con estratti di cocciniglia e con legno di campeggio hanno rallegrato il lavoro, con i loro toni decisi.

un rimettaggio seguente su 4 licci può offrire infiniti spunti: dopo aver studiato diverse combinazioni di intrecci e di colore, Francesca ha voluto tessere una bella alternanza di tela e di spigato in senso trama. La semplicità è spesso la scelta più elegante

Alice, Irene e Chantal in parallelo lavoravano sui telai a pettine liccio, sperimentando diverse possibilità: il fil à fil, l’uso di lana filata a mano, le broccature ed i traforati, quelli che in inglese vengono chiamati “Brooks bouquet”.

Quest’anno abbiamo aperto agli auditori: Margherita ci ha raggiunte la mattina in cui è stato avviato il secondo gruppo e ci ha aiutate a montare l’ordito.

Irene ha tramato con la lana precedentemente filata, binata a due capi e tinta in bagno di cocciniglia

 

Chantal, con mano regolare e molta cura ha ordito un fil à fil e lo ha tramato con lo stesso filato tinto con la robbia

Pur nel tempo limitato ciascuna ha esplorato alcune delle infinite possibilità offerte dal telaio: mi auguro che dal semino nasca una pianta rigogliosa, in ciascuna di loro.

10 Comments

    • Sei sempre gentile! Immaginerai che abbiamo parlato di te, con Margarita: ti saranno fischiate le orecchie…
      la ragazza ha una gran mano, ha filato senza difficoltà ed anche nelle altre discipline ha mostrato buona attitudine. Ma è la tessitura a rapirla, decisamente! Si è intrigata con un rimettaggio non proprio semplice, ma l’ha portato fino in fondo (non credo che avesse mai ordito prima) ed ha tessuto bei campioni, pieni di colore e di gusto. La ragazza merita, sentitevi!

    • Già solo la frescura meriterebbe il viaggio e poi l’intera esperienza, così raccolta ed intensa, prova ad immaginare… imparare a filare, tessere, feltrare e tingere: tutto di seguito! E’ una vera fucina di idee e di condivisione. Come Feltrosa e anche più di Feltrosa, dato che le persone sono meno e che si lavoro tutto il giorno assieme per una settimana abbondante!

    • Ma la cosa più interessante, anche se poco percepita a dire il vero, è la possibilità di aggregarsi al gruppo per seguire solo alcune delle sessioni. Una ragazza ad esempio è venuta per una mattinata ad impratichirsi di filatura con la ruota, mentre un’altra ha partecipato al corso di feltro e alla giornata in cui abbiamo fatto i materassi. Margherita Bruno è passata a salutarci e vedere come monto l’ordito.
      Le possibilità sono molte e tutte interessanti

    • grazie Lisa per l’interesse che dimostri: passa a trovarci comunque, anche se non hai a disposizione tutte le giornate in cui si svolge la Scuola.
      Capisco che la fine di luglio è ancora lavorativa per molte persone.

  • Ti ringrazio di cuore Eva per tutti i tuoi insegnamenti, sei una punto di riferimento per me, lo sei sempre stata da quando ho studiato per il concorso per insegnare nell’Istituto D’arte, ora liceo artistico. Leggevo il tuo nome fin da ragazza, da studentessa e ti immaginavo come un “guru” della tessitura, conoscendoti non mi sbagliavo, anzi sei molto di più ,rispetto all’ immagine che mi ero fatta di te. Ho fatto un corso alla Lisio anni fa… Ho preparato la mia tesi studiando la fondazione Lisio, Giuseppe Lisio, la tessitura, i tessuti, ed ho scelto questi argomenti perchè sapevo che c’eri tu, forse anche un pretesto per incontrarti ancora e per ricevere anche indirettamente il nutrimento della mia anima. Ho coinvolto spesso, in passato le mie alunne per visite o concorsi.. Per me, condividere o stare in contatto semplicemente, anche solo parlando di tessitura o assistere a queste lezioni, osservare i gesti, le scelte delle tecniche, dei filati è per me nutrire ed accrescere le mie passioni. Ho partecipato, per poche ore, alle tue lezioni estive all’Ostello del tratturo, e anche qui ho appreso molte cose, anche solo osservando, non solo ha arricchito le mie competenze, ma ho scoperto il telaio a pettine liccio , mi sono talmente appassionata che a settembre ho acquistato un telaio ed ora realizzo tessuti anche a casa. tessere e creare tessuti è per me meditazione, palestra per la mia anima ed esplosione della creatività. GRAZIE GRAZIE GRAZIE

    • Margherita mi confondi!
      ho semplicemente cercato di trasmettere alcune delle cose che in questi anni ho osservato ed imparato leggendo e sperimentando. Lo faccio da talmente tanti di quegli anni che non so come si viva occupandosi di altro. E sono contenta che la tessitura, arte completa, logica ed intuitiva, tattile eppure programmata, ti piaccia e ti permetta di esprimere quel che hai dentro. Anche a me piace tanto e da sempre. è bello vedere che le passini si trasmettono!

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