Di nuovo a Scuola, un anno dopo

Anche quest’anno non è stato possibile organizzare Feltrosa, non ci abbiamo nemmeno provato. Ma, a differenza dell’anno scorso, sapevo che l’estate ci avrebbe portato un po’ di respiro e quindi ho accolto con entusiasmo la proposta di bissare l’esperienza della Scuola Estiva di Lavorazione Lane Locali e tornare a insegnare l’abc della tessitura.

Quest’anno l’associazione Coordinamento Tessitori era fra gli organizzatori, assieme ad Annalisa De Luca, vera anima del progetto, con la sua Casa delle Streghe. Ma veniamo a quel che è stata la mia esperienza quest’anno!

5 agosto 2021 – Rassegna Ovina a Campo Imperatore (AQ)

Innanzitutto la bellezza dei luoghi: la ruvida provincia de L’Aquila con i suoi magnifici scenari sassosi, ma anche con insospettabili torrenti gelati ed aree boscose, come quella di Anversa degli Abruzzi. E la gentilezza delle persone incontrate, primo fra tutti Massimiliano, l’incantevole gestore dell’ostello.
Eravamo infatti alloggiate all’Ostello sul Tratturo, una splendida struttura ricavata da un ex convento che ha un ampio e fresco salone ed un chiostro molto suggestivo. Al piano superiore vi sono le stanze per la notte ed un altro spazio per la colazione ed i pasti.

Quasi un hortus conclusus, autosufficiente e confortevole: mentre fuori c’erano 35 gradi, le mura possenti ci garantivano ombra e refrigerio.

Visto che l’anno passato ci eravamo trovate bene si è deciso di confermare il gruppo di esperte. Annalisa si è occupata del lavaggio e della filatura, Laura della filatura e della tintura naturale, Cristiana della feltratura: in un breve resoconto che ho scritto per il sito associativo mostro anche qualche immagine.

Rita filma la breve spiegazione sull’orditura: Clara e Linda seguono attente

Avevo portato i miei quattro telai a pettine-liccio di GS-Looms ai quali ne ho aggiunto un quinto prestato da un’amica. Quest’anno c’era anche un vecchissimo Ariot da campionatura ad 8 licci ed Annalisa ha messo a disposizione il suo poderoso telaio a pettine-liccio ARM, con pettini d’acciaio da 80 cm.
Avevo ancora la lana appenninica bianca della Coop Filo & Fibra ed una rocca di filato moretto regalatami da Annalisa. Prima dell’avvio del laboratorio ho dipanato le matasse per disporre di 6 gomitoli per ciascuna delle due tipologie.

Il primo gruppo di sei allieve era a digiuno di tessitura: si è cominciato dall’orditura e si è imparato a passare la spola senza stringere troppo, senza lasciare le ‘orecchie’, battendo la trama in modo uniforme. Sembra facile… ma un po’ di applicazione è necessaria.

Sonia inserisce i fili nei forellini, per il suo primo esperimento a telaio

La prima mattinata è volata via, l’indomani era previsto che si progettasse e realizzasse un oggetto compiuto.

Clara e Rita hanno deciso di tessere uno scaldacollo, usando lana Aquilana ed fili realizzati personalmente filando con fuso e ruota.
Sonia, aiutata dal figlio Matteo si è lanciata in un progetto impossibile: tessere una sciarpa a tutta ampiezza, lunga 180 cm: ordito con un bel filato moretto ad un capo di Lana d’Abruzzo, tramato in Aquilana tinta sfumata e filo realizzato personalmente dal piccolo Matteo, torcendo lane morette e merine.

Antonella ha optato per un complemento d’arredo. Ha scelto due gomitoli di lana Bela, rustica e forte, bianca e moretta ed ha tessuto alternando la tela a motivi di slegature ottenute inserendo la “stecca”.

il tessuto di Antonella, appena completato, ha valorizzato la rusticità del filato: un esempio molto riuscito!

Linda ha deciso di tessere una stoffa da usare per una cintura: ha usato della lana di pecora Tingola, morbida, ma corposa.

Bérénice aveva usato il telaio da 80 cm, per il secondo progetto ha lavorato su un telaio più maneggevole, realizzando un bel campionario di intrecci.

Sonia ha appena sfilato la sua lunga sciarpa dal telaio, Clara in posa orgogliosa con il suo scaldacollo

Il secondo gruppo era formato da persone che avevano già esperienza di tessitura. Ottavia addirittura, in vista della scuola, ha acquistato un  telaio a pettine-liccio della ditta di Stefania Rangoni ed ha tessuto su quello. Studiato il mio piccolo campionario portato come esempio, ha voluto subito sperimentare l’orditura diretta (meno facile sul suo telaio) passando poi al secondo progetto ad un fil à fil, usando l’appenninica e la moretta.

Ottavia, il suo telaio e l’ordito fil  à fil, all’inizio del lavoro

Anche Martina sapeva tessere, ha realizzato un primo campionario di varianti della tela sul telaio a pettine liccio per poi dedicarsi al telaio a licci: una volta scampionata la tovaglietta della scrivania all’ingresso, l’ha riprodotta sui 4 licci.

Martina tesse la diamantina

Ho spiegato a lei, ad Ottavia e Simona come ricavare rimettaggio ed alzate, usando carta a quadretti ed il CAD; verificare a telaio ha reso però tutto più chiaro e divertente. L’ordito, in lana appenninica della Coop Filo & Fibra, è stato tramato con la lana Brogna tinta in indaco nei giorni precedenti, dando, dopo qualche tentativo, un risultato molto simile all’originale.

Raffaella non aveva mai usato il telaio e quindi siamo partite dalle basi. Dopo aver realizzato  un primo campionario, ha deciso di tessere un complemento d’arredo usando in trama le lane filate e tinte nei giorni precedenti con ottimo risultato, si vede che ha una mano allenata dal lavoro ai ferri!

Trame in lana filata a meno di lana misto canapa, tinta in robbia e filato di lana Brogna tinto con l’indaco, usato anche per broccare!

Simona ha un telaio a quattro licci e sa tessere, ma non aveva mai usato il pettine-liccio; ha voluto quindi apprenderne le tecniche da zero, affrontando garzati, uso della “stecca” e altre varianti, intrecciando il prezioso filato tinto in diverse sfumature durante il corso.

il gomitolo di lana variegata di Simona: con questi materiali basta la tela per realizzare un lavoro magnifico. Notare le cimose perfette!

Paola e Silvia sapevano già tessere, filare e fare il feltro, erano davvero esperte in tutto!
Il primo giorno Paola ha sperimentato l’orditura fil à fil e qualche effetto di colore, sia sulla tela che in combinazione con quello che ha chiamato “il fiocchetto”. Che nome grazioso, mi son detta: molto meglio di bouquet!

un ordito fil à fil e due trame, da alternare a piacimento: ecco l’avvio del lavoro di Paola.

L’ordito era realizzato nei filati che avevo portato io, in trama ha usato della Lana d’Abruzzo che aveva con sé: un filo ad un capo che una volta sbagnato diventa voluminoso e soffice.

l’esperimento di Silvia, effetti di avvolgimento di trama

Silvia è esperta in tessitura, ha seguito corsi ed ha avuto maestre tradizionali, di quelle che ti insegnano a montare 20 metri d’ordito prima di farti tessere la tela. Mi sono ingegnata: “Sai fare i pibiones?”, l’ho buttata li…
Memore della bellissima mostra Andando via, nella quale avevo ammirato tante tecniche della tessitura sarda, ho adattato la tecnica al telaio a pettine-liccio ed al tipo di filato disponibile, un 2/4000 di Lana d’Abruzzo, un po’ sottile per questo tipo di applicazione. La mano regolare ed il gusto di Silvia han fatto la differenza, ha realizzato un piccolo pannello davvero pregevole.

Il mio impegno d’insegnante si è concluso il 3 agosto, nei giorni successivi abbiamo ancora tessuto ad avanza tempo, si è parlato di lane e mi sono goduta la splendida compagnia di tutti coloro che han preso parte a questa fantastica iniziativa.

Sono rientrata piena di idee: al prossimo anno, spero ancora a Navelli!

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